Nei suoi ultimi dieci anni, Antonio Gramsci riflette in carcere sulla sconfitta del movimento comunista e sul fallimento della rivoluzione in Occidente. Rielabora le domande di fondo della sua precedente azione politica, ripensa le risposte date e le esperienze vissute. Formula un vero e proprio lessico per esprimere la sua teoria politica e un intero mondo di concetti destinati a influenzare i più diversi campi del sapere. È un linguaggio che inventa spesso parole nuove, o che reinventa parole vecchie arricchendole di significati diversi: americanismo e fordismo, brescianesimo, egemonia, filosofia della praxis, molecolare, nazionale-popolare, Oriente-Occidente, rivoluzione passiva, Stato integrale, volontà collettiva, moderno Principe e tante altre. Scritto da studiose e studiosi di nazionalità, culture, e competenze diverse, il 'Dizionario gramsciano 1926-1937' ricostruisce il significato delle parole e dei concetti presenti nei 'Quaderni del carcere' e nelle 'Lettere dal carcere', coniugando rigore scientifico e chiarezza divulgativa, e si propone di accompagnare con le sue oltre 600 voci la scoperta del pensatore italiano moderno oggi più conosciuto nel mondo.
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