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La rivolta dei «Boxers» nella Cina dal 1899 al 1901. (Pechino, 1900)

La rivolta dei «Boxers» nella Cina dal 1899 al 1901. (Pechino, 1900)

80,00 €
Luca Scotto di Tella de'Douglas
Aracne
Rivoluzioni
27-03-2020
2020
9788825531619
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La Ribellione dei "Boxers" (pugili, nello specifico i praticanti della Boxe Cinese, il Kung Fu Wu Shu), o più correttamente il Movimento Yihetuan, fu il culmine della resistenza cinese del diciannovesimo secolo al Colonialismo Occidentale e alle influenze straniere e Cristiane in Cina. Il Colonialismo Straniero non fu l'unico fattore scatenante della violenza scoppiata nello Shandong e nella pianura della Cina Settentrionale, ma fu sicuramente una delle principali cause di risentimento. La Cina, dopo essere stata sconfitta in diverse guerre, fu costretta a consentire l'incursione della cultura e dell'influenza occidentali attraverso trattati impari. I Missionari Cristiani, estensione dei rispettivi Governi Occidentali, mancavano spesso di rispetto nei confronti del Popolo Cinese e lo provocavano di continuo. Nel 1897-98, la Provincia di Shandong fu colpita prima dalla siccità e successivamente dalle inondazioni. Minacciati dalla fame, i contadini furono costretti a fuggire nelle città, tuttavia i Missionari sfamavano solo chi si convertiva (i così detti "Cristiani del Riso"). Nel novembre 1897, un gruppo di uomini armati uccise due Missionari tedeschi in quello che divenne noto come "l'incidente di Juye".

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