Questo testo del sacerdote Marcello Stanzione, studioso di enneagramma, e di Chantal Raimondo, studiosa di litoterapia, tratta delle conoscenze di cristalloterapia in epoca medievale di una donna straordinaria, la santa monaca benedettina Ildegarda di Bingen. Recentemente canonizzata dalla Chiesa e già definita da Giovanni Paolo II «luce del suo popolo e del suo tempo», grazie allosservazione, allo studio e allispirazione divina ella è riuscita, in tempi in cui la farmacopea era ancora limitata, a curare o lenire molti disturbi grazie a quanto offerto dalla natura. Lutilizzo di pietre preziose e cristalli a fini curativi, disciplina oggi più nota con i termini «cristalloterapia» e «litoterapia», si riscontra in tutti i popoli fin dallantichità . I due autori accostano le pietre e i minerali scelti da santa Ildegarda ai nove enneatipi dellenneagramma, che è un metodo per individuare la tipologia della personalità molto antico, oggi riscoperto e apprezzato anche da psicologi e uomini di fede. Diversi dei rimedi da proposti dalla monaca di Bingen, che fanno parte della tradizione medica popolare, sono stati validati dalla scienza moderna. Le pietre curative utilizzate possono davvero essere amiche delluomo, e in particolare dellammalato, a patto però che nessuno pensi di lasciare loro la responsabilità del proprio benessere o della propria guarigione. In questo senso possiamo dire che le pietre ci responsabilizzano.
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